Le emozioni crude, il saper tradurre la frustrazione e la rabbia in fierezza e colore, la capacità di indurre lo spettatore a sentire la potenza della lotta, e a percepirne l'irresolubilità: queste le caratteristiche di un regista, Spike Lee, che nel 1989 ha aperto la strada ad altri cineasti afroamericani.
Non mancate per la visione del suo ultimo lavoro, BlacKkKlansman.
L’ultimo
graffiante film di Spike Lee si è visto sottrarre l’oscar a favore
di Green Book. Il
mainstream continua a digerire a fatica la visione lucida, spietata e
sarcastica di questo regista, che invita sempre il pubblico a
riflettere con intelligenza. In questa pellicola, con il suo talento
sempre unico, Lee ci racconta la vera storia dell’unico poliziotto
nero che sia riuscito a infiltrarsi nel Ku-Klux-Klan.