Ospite d'onore della serata di venerdì 19 aprile il poeta Giacomo Sandron, presentato dalla redazione di Blare Out.
Presenti in sala anche numerosi cicchetti e assaggi poetici di varia natura.
Ve ne diamo uno qui di seguito, in anteprima:
robe da far
vardar più lontan che te rivi
co’ i oci impinii de caìgo
e tempo mul inciodà in te ‘l ciaf
benedir e birigoe che scampa
basar i slacài
parar so àmoi drio ‘l cavalcavia
pescar panoce, darghe fogo ae formiche
copar pugèse
l’erba mata cavarla via
tignir da conto tuto quel che ga raìse
ingrumar scovasse
rincurar ociàe
a torseon almanco un per de ore al giorno
darghe un ocio ai putei
vardar i fioi, stropàr i busi co’ i dei
lâ via a gjats e no lassâsi come cjans
rivar a star in pie de sora ‘l giasso
sensa farse mal
darghe tera ai morti, a tuti i morti,
e a chi che resta almanco pan
tignir in a mente, sempre,
co’ i oci inciodai de caìgo
e tempo mul che sbrissia da e man
che poesia xe mastegar pantàn
Giacomo Sandron è nato verso la fine dell'estate del 1979. Ha studiato Filosofia a Trieste. È membro dell'Associazione Culturale Porto dei Benandanti di Portogruaro (Ve) con la quale ha organizzato varie edizioni di Notturni Di_Versi – piccolo festival di poesia e delle arti notturne. Amante della poesia “dal vivo”, negli ultimi anni ha partecipato a numerose letture pubbliche, performance, poetry slam, iniziative culturali, festival, specialmente in Nord Italia, Austria, Slovenia e Portogallo.
Suoi testi sono presenti in qualche raccolta, in qualche rivista e su diversi siti web tra cui Absoluteville, Poetarum Silva e Nazione Indiana.
Ha all'attivo le plaquette Triestitudine, autoprodotta nel 2007, Cossa vustu che te diga, pubblicata nell'estate 2010 dall'Associazione Culturale Culturaglobale e La malattia professionale/Lato destro (SartoriaUtopia edizioni, 2012). È autore, assieme all’architetto Mauro Gentile, della trilogia di libri oggetto Germinal.
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